Nel primo periodo l’attenzione è rivolta al recupero della salute psico-fisica e sociale.
L’obiettivo è quello di aiutare il soggetto a recuperare il benessere a partire da quello fisico per giungere a quello psicologico, con un lavoro sul proprio vissuto e sulle motivazioni per il cambiamento.
Il metodo usato per conseguire l’obiettivo del cambiamento è quello basato sulle interazioni sociali. La comunicazione in gruppo è fondamentale per la modificazione degli atteggiamenti, per il costituirsi di norme sociali che vengano accettate da tutti i membri del gruppo e che restino poi stabili anche a livello individuale.
L'impianto teorico a cui si fa riferimento è l'Analisi Transazionale.
Giungere ad un cambiamento significa:
- presa di coscienza della possibilità di rinnovarsi, attraverso una riflessione sulla propria storia personale e sulle relazioni vissute all’interno della propria famiglia;
- interesse al cambiamento con conseguente atteggiamento attivo verso l’utilizzo degli strumenti comunitari;
- valutazione di quanto sia importante il passo che si sta compiendo, con conseguente mobilitazione della potenzialità personali per potersi immaginare in una storia futura diversa da quella di “dipendente”.
- Sperimentazione e adozione di un nuovo comportamento, come risultato esterno di una avvenuta interiorizzazione del processo di cambiamento.
Gli strumenti utilizzati sono definiti dal setting comunitario:
- una regola di vita da rispettare, che aiuta a valorizzare relazioni basate sul rispetto e la lealtà;
- la condivisione e la responsabilizzazione nella gestione degli spazi e del tempo;
- la relazione con gli operatori, che hanno la funzione di stimolare le potenzialità delle persone e di sostenere il processo di cambiamento;
- il recupero del contatto con l’ambiente naturale.
Nella seconda parte del percorso terapeutico l’attenzione si concentra sull’accompagnamento all’autonomia.
L’obiettivo è quello di rendere la persona consapevole delle proprie dinamiche affettive e relazionali, in modo che possa trovare in sé le potenzialità e le risorse per superare i momenti critici che spesso conducono alle ricadute.
La persona dovrà arrivare a costruire un progetto di vita che possa poi realizzare con il rientro in famiglia o sul territorio, in autonomia.
Questo periodo molto delicato sarà maggiormente monitorato dagli operatori con verifiche sull’andamento emotivo e psicologico senza perdere di vista la verifica rispetto all’uso della sostanza.