Programma

Programma terapeutico per dipendenti da sostanze stupefacenti e alcol
Principi ispiratori
La comunità si propone di osservare e comprendere i bisogni portati dal singolo e di lavorare con lui per raggiungere gli obiettivi di cura.

I soggetti portano una domanda, la comunità offre servizi che possano agevolare la loro cura e la loro riabilitazione.

Il gruppo è elemento fondante per la terapia.

Gli operatori professionalmente preparati hanno come indicazione la formazione permanente e la comunità offre la supervisione mensile e sottolinea l’importanza dell’equipe settimanale.

Dal 1987 al 2020 sono state accolte circa 900 persone.
Elenco prestazioni 
La cura viene svolta attraverso la gestione di un servizio terapeutico riabilitativo, con le seguenti aree di prestazione:

- Primo contatto, in cui vengono verificate con il soggetto le caratteristiche della richiesta di aiuto da lui espressa e si illustrano le offerte del servizio e il loro iter processuale;
- Valutazione diagnostica multidisciplinare, attraverso la quale viene formulato un programma riabilitativo personalizzato che affronti il recupero della salute fisica, psichica e sociale;
- Percorso terapeutico e accompagnamento all’autonomia e al reinserimento: utilizzando strumenti appropriati per raggiungere gli obiettivi riabilitativi

 PRIMO CONTATTO

Dopo aver avuto le informazioni da parte dell’operatore del SerT/Smi di appartenenza del soggetto, gli obiettivi del primo contatto sono:
a) Verifica motivazionale; b) Verifica situazione fisica; c) Ascolto dei bisogni; d) Valutazione dei bisogni; e) Costruzione del progetto riabilitativo.

Punto di partenza per qualsiasi tipo di progetto è senza dubbio la fase di “primo contatto”.

I canali di contatto sono diversi: i Ser.T/Smi., le comunità del territorio, le richieste dirette da parte dell’interessato, le amicizie con ex tossicodipendenti che hanno conosciuto la nostra comunità, i centri di ascolto.
La metodologia
La metodologia utilizzata è la seguente: 2 colloqui di verifica, con cadenza settimanale, durante i quali l’operatore che gestisce questa fase cerca di raccogliere tutte le informazioni necessarie per la costruzione, di un progetto riabilitativo.

Il primo contatto è centrato su:

- Ascolto dei bisogni; Valutazione dei bisogni; Presa di contatto con la struttura pubblica; Costruzione di un progetto in collaborazione con i Ser.T.

Dove un progetto è già stato costruito dal Ser.T. si verifica che ci siano le condizioni per iniziare il programma.

Condizioni che sono:

- verifica delle motivazione al cambiamento.

- Informazione sul contenuto del progetto educativo come presupposto necessario per poter decidere e accrescere la consapevolezza della scelta che si sta per fare.
Tempi
i tempi di attesa per l’inserimento sono definiti in base alla disponibilità di posti. La disponibilità all’inserimento viene data quando il tempo di attesa è al massimo di 30 gg.



L’insieme delle attività proposte formano il setting comunitario attraverso il quale si creano le condizioni, perchè l’utente abbia una maggiore consapevolezza della propria condizione di dipendenza ed elabori le motivazioni che lo possono sostenere nel percorso riabilitativo.

a) attività educative: verifica fine settimana, percorsi precedenti, verifica lavorativa, dinamiche di gruppo, gruppo padri, gruppo motivazionale, laboratorio relazionale, verifica obiettivi annuali, gruppo dipendenza, gruppo di psicoeducazione per GAP.
b) attività di sostegno psicologico e psicoterapia: Psicoterapia di gruppo (2 ore settimanali); Genogramma ; colloqui di progettazione.
c) attività ergoterapiche: coltivazioni ortaggi; pulizia e manutenzione della casa.
d) attività ricreative: lettura di libri e giornali; cineforum; partecipazione a spettacoli e concerti; gite culturali, montagnaterapia.
e) attività sportive: su richiesta personale .
f) attività culturali: incontro con le realtà del territorio.
g) momenti di spiritualità: partecipazione (facoltativa) alla Messa festiva.
Tipologia di persone alle quali si indirizza l’intervento 
Il trattamento residenziale si indirizza a:

- soggetti la cui situazione sociale e personale sia interamente focalizzata attorno all’uso di sostanze e per cui è improbabile che un trattamento ambulatoriale possa portare beneficio, specialmente in presenza di deboli risorse personali e di contesto atte a supportare una evoluzione positiva della situazione;

- soggetti per i quali i precedenti trattamenti non residenziali si siano dimostrati fallimentari a causa di ricadute o incapacità a mantenere un costante rapporto col setting ambulatoriale;

- soggetti che necessitano distacco da una contingente situazione ambientale perchè non favorevole allo sviluppo delle fasi riabilitative seguenti la disassuefazione;

- soggetti che necessitano di un ambito riabilitativo particolarmente protetto ed orientato allo sviluppo di processi educativi preparatori al reinserimento sociale;

- soggetti sottoposti a misure restrittive della libertà personale che richiedano i benefici di legge quando la situazione ambientale o personale non dia sufficienti garanzie per la positiva evoluzione di un programma riabilitativo ambulatoriale;

- soggetti che non si sentano in grado di affrontare il distacco dalle sostanze d’abuso esclusivamente per mezzo di un trattamento ambulatoriale e che richiedano di essere inseriti in un programma a carattere residenziale.
Tempi complessivi di svolgimento del programma terapeutico riabilitativo
Il percorso riabilitativo è caratterizzato da un progetto personalizzato che viene costruito a partire dalla fase di primo contatto e durante la parte iniziale della residenzialità.

Schematicamente :
Primi tre mesi: obiettivo, permettere di valutare quale è il progetto riabilitativo adeguato alle problematiche specifiche del soggetto; alla fine di questo periodo si definisce con il ser.t/smi il proseguimento o meno del progetto e gli obiettivi a lungo termine.

In seguito fino a fine percorso: comunità residenziale e partecipazione a tutte le attività educative e terapeutiche proposte dal programma riabilitativo. Percorso di ripresa di contatto con l’ambiente familiare e lavorativo mantenendo sempre un contatto di collaborazione con la comunità. In questo periodo il rapporto con gli operatori è basato sulla corresponsabilità delle azioni e delle scelte.

La durata massimo del percorso residenziale dettato dalla Regione Lombardia è di 3 anni. Noi assumiamo tale tempo come massimo per raggiungere la completa autonomia. La proposta di una durata “contenuta” del programma riabilitativo è più nella nostra specificità ed è motivata dal fatto che è importante che la persona mantenga il legame con la realtà fatta di conflitti e di preoccupazioni a cui trovare nuove risoluzioni.

Una comunità strutturata con una lunga permanenza, tutela sicuramente per un tempo più lungo (quello della residenzialità) da eventuali ricadute, ma tronca anche i già deboli legami che la persona ha con il proprio contesto vitale: famiglia, lavoro, eventuali amicizie sane. E’ stato verificato come la parte più faticosa del percorso riabilitativo sia proprio quello del reinserimento. Durante questa fase si hanno spesso le prime ricadute, e inoltre la persona si sente come spaesata, chiamata a molte responsabilità che appaiono quasi invalicabili. Il più delle volte le ricadute sono da far risalire proprio al disagio che la persona ha nel ritrovare la propria identità, il proprio ruolo che, seppur mutato avendo superato lo status di tossicodipendente, dovrà trovare la giusta collocazione.
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